Diagnosi precoce del tumore al polmone, prorogato il progetto Cosmos

La Giunta regionale ha deciso di rifinanziare “Cosmos II”, un progetto del San Carlo per la diagnosi precoce del tumore al polmone.

Il programma, sviluppato in collaborazione con l'Istituto europeo oncologico di Milano, e diretto dal primario di Radiologia, Enrico Scarano, è rivolto a “soggetti ad alto rischio” da sottoporre a “Tac toracica con basso dosaggio”. L’esecutivo regionale metterà a disposizione per il 2018 una cifra pari a 90 mila euro, mentre l’azienda ospedaliera San Carlo dovrà rendicontare attività e relativi costi entro il 28 febbraio 2019.  In considerazione “dei risultati ottenuti e della importante esperienza maturata con lo studio Cosmos” l’Aor San Carlo ha ritenuto opportuno da “prorogare Il progetto” prevedendo il prolungamento dell’assistenza “ai mille soggetti già studiati e l'ingresso di circa 150-200 pazienti, tra forti fumatori o ex fumatori che hanno smesso da meno di 10 anni, con più di 55 anni”. 
L'obiettivo primario del progetto “è quello di studiare con la sola Tac del torace a bassa dose i pazienti già seguiti e coloro che vorranno partecipare allo studio di diagnosi precoce”. Altra finalità è quella di “ridurre l'incidenza dei fumatori mediante un programma di consulto psicologico finalizzato alla disassuefazione”. Nei circa 200 nuovi ingressi “si prevede di diagnosticare in fase precoce due o tre tumori polmonari”. I pazienti saranno sottoposti anche colloquio psicologico, con l’intento di di arrivare “alla disassuefazione dal fumo, che secondo recenti casistiche si assesta sul 15-18 per cento dei soggetti studiati". 
“Per il tumore del polmone, prima causa di morte per cancro nei Paesi industrializzati - è spiegato nel progetto - la prevenzione primaria rimane l’unico sistema efficace per contrastare la sua insorgenza. Le sanzioni contro i fumatori disposte in molti Paesi industrializzati hanno determinato negli ultimi anni una significativa riduzione nell'incidenza di fumatori attivi e di mortalità nei maschi, ma non ancora nelle donne”. 
Una serie di studi “hanno dimostrato che l’utilizzo della tac toracica a basso dosaggio è in grado di favorire l'anticipazione diagnostica, individuando noduli di pochi millimetri di diametro, con bassa esposizione alle radiazioni ionizzanti, costi limitati, breve durata dell’esame e assenza di mezzo di contrasto


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