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Rete Stemi, completata la formazione del personale d'emergenza

Si è concluso, giovedì pomeriggio, all'auditorium della Centrale operativa 118, il percorso di formazione per il personale della Rete Stemi, dedicata agli infarti acuti. 

"Abbiamo presentato - spiega il coordinatore regionale della Rete, Rocco Aldo Osanna, responsabile della Uosda del San Carlo Coordinamento rete emergenze coronariche - il Percorso diagnostico terapeutico (Pdta) agli operatori e ora l'esigenza successiva è costruire i percorsi interni omogenei nelle singole strutture. La rete per gli infarti è organizzata secondo il modello hub e spoke (mozzo e ruota): 118, pronto soccorso e unità di terapia intensiva coronarica, emodinamica. Il concetto fondamentale, che è anche al centro della campagna di comunicazione di "Basilicata in salute", è che il tempo è il fattore determinante negli infarti e quindi bisogna senza indugio, ai primi sintomi, affidarsi al 118 che valuterà immediatamente il percorso migliore per la stabilizzazione e la cura".
Il sistema delle reti dell'emergenza è stato definito nell'ormai famoso decreto ministeriale 70 che ha deciso la riorganizzazione del sistema sanitario nazionale in funzione delle soglie di attività e dei bacini di utenza. Sono state previste tre diversi reti strutturate: la rete stemi, appunto, la rete stroke, per gli ictus e le ischemie, e la rete grandi traumi, per le vittime di incidenti gravi. 
"Le Rete Stemi - conclude Osanna - ha fatto passi da gigante rispetto alla sua fondazione nel 2011. E la conferma viene dai dati delle due emodinamiche attive in regione. Con i 200 interventi di Potenza e i 150 di Matera nel 2017 siamo perfettamente sulla media europea di attività per il nostro bacino di utenza. E i grandi numeri sono un sicuro indicatore di successo nella medicina del terzo millennio".